BALLATA DEL PARTIGIANO

In classe durante il laboratorio di magazine abbiamo letto una canzone che si intitola “Ballata del partigiano", che parla della lotta dei partigiani contro il fascismo e l'occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Il pensiero che viene fuori da questa canzone è che, nonostante la sofferenza e i sacrifici, c'è un forte senso di speranza e di resistenza. I partigiani non si arrendono, perché credono in un futuro libero e giusto. È una canzone che celebra il coraggio, la solidarietà e la voglia di lottare per la libertà, anche nelle situazioni più difficili.Ci hanno colpito queste quattro frasi: “Non riconosco mio padre e mia madre”, “Non ricordo più il mio nome”, "Ho ritrovato il mio nome”, “Mi chiamo Libertà”, frasi che raccontano un cambiamento profondo. All'inizio la persona si sente persa, come se non riconoscesse più sé stessa né il suo passato. Non ricorda chi è, come se tutto fosse stato cancellato dalla guerra e dalla sofferenza. Ma poi, quando ritrova il suo nome, capisce che la sua vera identità non è solo legata alla sofferenza o alla paura, ma a qualcosa di più grande: la libertà. "Mi chiamo Libertà" significa che, dopo tutto, la lotta per la libertà è ciò che definisce chi è veramente. È un nuovo inizio, dove il passato doloroso non ha più il potere di definirlo, ma è la speranza e il desiderio di un mondo migliore che guidano la sua vita.Per noi la Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale si riferisce ai movimenti che si opponevano all'occupazione nazista e fascista in Italia e in altre parti del mondo.Le persone che ne facevano parte erano partigiani, cioè combattenti che operavano principalmente nelle montagne e nelle campagne, ma anche nelle città, danneggiando le truppe tedesche, cercando di proteggere gli ebrei e aiutando gli Alleati. Erano giovani, adulti, uomini e donne, di diversi orientamenti politici, uniti dal desiderio di liberare l'Italia dal fascismo e dal nazismo.
Micheli Giulia
Previdi Giulia