PERFEZIONE O EMOZIONE?
1874, dopo la prima (e abbastanza fallimentare) mostra di una nuova corrente artistica, che vanta opere che in futuro avranno successo come “Impressioni: sole nascente” o “La casa dell’impiccato”, ma senza ancora un nome si incontrano casualmente in un cafè parigino Claude Monet, padre di questo modo di fare arte tutto nuovo, e Louis Leroy, giornalista dell’epoca che critica aspramente lo stile di Monet e dei suoi seguaci.
Nonostante in ciò sarà proprio quest’ultimo a coniare l’espressione con cui verranno chiamati questi artisti: Impressionisti… ma come?
Noi ce lo immaginiamo così: un dibattito tra perfezione ed emozione.
(Monet entra nel café e si siede a un tavolo con un’espressione imbronciata. Sfoglia il giornale e legge l’articolo di Leroy, scuotendo la testa.)
Monet: (Posa il giornale sul tavolo, irritato)
Monsieur Leroy, devo proprio chiedervi: che gusto trovate nel criticare aspramente il mio lavoro? Questa vostra recensione non è un giudizio, è una condanna a come io e i miei compagni facciamo arte!
Leroy: (Sorride, divertito) Oh, Monet! Non prendetela troppo sul personale. Ho solo detto la verità: la vostra “Impressioni sole nascente”… sembra più una tela abbandonata alla tempesta del colore che un quadro finito! Tutti lo dicevano alla mostra che avete fatto!
Monet: (Si sporge in avanti, provocatorio) Vi sbagliate, monsieur. Non è la pennellata perfetta e realistica che cerchiamo, ma la possibilità di immortalare quanto di più puro scaturisce in noi quando vediamo scene di vita quotidiane con occhi pronti a stupirsi, è come se l'immagine di quell’alba fosse solo la concretizzazione delle nostre impressioni!
Leroy: (incuriosito e stranito) Ma che senso ha? L’arte nasce per bloccare attimi di realtà, non le supposizioni e le sensazioni di chi dipinge, per questo esiste la scrittura o il teatro!
Monet: (rattristato ma anche provocatorio) Questo lo dice lei! L’arte, sin dal suo albore affonda origine nel terreno della creatività umana per dare un senso a quello che vediamo e, in maniera consequenziale, a quello che pensiamo sia degno di essere rappresentato in un determinato modo.
Leroy: (infastidito) solo le più nobili penne possono scrivere testi sopraffini al pari di Dante o Epicuro, solo le più pregiate bacchette possono dirigere delle vere orchestre e solo i migliori pennelli sono chiamati a dipingere rappresentando la perfezione della realtà!
Monet: (sorride, ad alta voce) Questo è il ragionamento degli illusi! Ovviamente non voglio offendere, ma ritengo che ricadere nel cadeau della perfezione per santificare o demonizzare qualunque cosa non abbia senso, se è per questo nessun artista rappresenta veramente corpi umani, ma usa il massimo delle capacità per imprimere su carta, o su ogni superficie esso decida di sfogare la sua creatività, l’impressione e l’idea che ha del soggetto che vuole rappresentare.(Leroy ordina un caffè)
Leroy: (irritato ma più ragionevole) Sotto questo punto di vista potresti avere ragione, solo che così non esisterebbe più nulla di perfetto!
Monet: (sollevato) E quindi? Alla fine scomparirebbero i canoni per dare spazio totale alle delicate ma coraggiose pennellate delle impressioni di fronte alla bellezza della natura che…Leroy: (curioso e rallegrato) Ognuno rappresenta in modo… Diverso!
Monet: (in modo felice) Giusto! Alla fine se le venisse chiesto di scrivere un articolo su un tema qualunque, prendiamo per esempio l’ormai conclusa guerra franco-prussiana, lei ne rifletterebbe in un modo seguendo quelle che sono le sue impressioni e i suoi pareri mentre un altro giornalista potrebbe pensarla totalmente diversa… Quindi non esiste un tipo di giustizia, verità e perfezione ma tante pennellate che compongono il grande quadro delle identità umane!
Leroy: (Alza un sopracciglio) Impressioni, identità, emozioni, se voi insistete tanto su questa idea, magari vuol dire che voi stessi siete figli di questo… Impressionismo!
Monet: (Annuisce con decisione) Esatto! Trasformiamo il vostro insulto in un’identità. Da oggi, il nostro gruppo sarà Impressionista, e porteremo avanti questa nuova visione dell’arte senza paura delle critiche.
(arriva il caffè di Leroy ed è molto caldo)
Leroy: (calmo e poi agitato) Ecco il mio caffè… oh no mi è caduto sul tuo foglio, scusa!
Monet: (felicissimo) Ma che scusa!!! Grazie mille
Leroy: (dubbioso) Di cosa? Ti ho rovesciato il caffè sul foglio in cui stavi lavorando…Monet: (rallegrato) Non sapevo proprio cosa disegnare e quella macchia di caffè ricorda proprio Ile de la Cité vista di fronte con delle forme ricurve che ricordano Notre Dame. Nascerà un’opera bellissima che mischia l’imprevisto del momento con le impressioni che mi suscita la bellezza dell’isola e della Cattedrale al tramonto
(Un attimo di silenzio. Leroy tamburella le dita sul tavolo, poi sorride divertito.)
Leroy: Molto bene, Monet… Se così dev’essere, accetto il nome e sono felice di averti ispirato. Ma in
cambio, propongo un patto: niente più attacchi diretti o critiche. Mi hai insegnato ad amare le sensazioni del cuore; io scriverò un articolo di prima pagina sul vostro movimento e su tutte le cose che ho capito da questa chiacchierata e voi mi regalerete un vostro quadro. D’altronde, potrebbe valere qualcosa un giorno…
(Monet ride, fingendo di pensarci su)
Monet: Ah! Volete un pezzo di questa nuova corrente? Affare fatto, monsieur. Vi dipingerò qualcosa di speciale… anche se potrebbe sembrare solo una impressione! Ma da oggi penso e spero che lei abbia capito quanto non siano le pennellate perfette o le parole retoriche e lussureggianti a fare la differenza, ma l’importante è la creatività con cui l’uomo riesce a parlare una sola lingua ma con mezzi diversi.
Leroy: (ironico) Che belle parole, potremmo invertire i ruoli, faresti successo scrivendo queste cose in un libro!
Monet: (ironico) Ahahah… ma dai, nessuno meglio di te scrive in tutta Parigi!(I due si stringono la mano, iniziando un’amicizia inaspettata.)
Scena Finale:
Prima pagina del giornale, titolo: “Gli Impressionisti: nuove pennellate per nuove emozioni”
(Leroy mantiene la sua parola e pubblica il primo articolo ufficiale sugli Impressionisti, mentre Monet inizia a dipingere un quadro destinato a lui. Il movimento è nato, e nulla potrà fermarlo.)
Micheloni Alessandro
Caushi Asimela
Singh Abhijot
Singh Harshdeep
Noureddine Yassine
