IL BUS DELLA PAURA

Secondo me, la vicenda avvenuta sul pullman di Mantova, che inizia con due ragazzini che prendendo in giro l’autista perché gli chiede i biglietti, per poi urlare per tutto il tragitto, finché non sono scesi e hanno tirato un sasso su un vetro, ferendo un passeggero e creando di fatto una scena agghiacciante, pericolosa e molto irrispettosa. I passeggeri irrispettosi, o più in generale le persone irrispettose, pensano che gli autisti siano delle persone ignoranti, tanto da essere considerate “spazzatura” o”inutili”, quando il lavoro del conducente è un lavoro che necessita di attenzione e impegno, infatti se l’autista fa un incidente, non mette a rischio solo la sua vita, ma anche quella dei passeggeri. Nella testa di questi ragazzi, l’idea di regole è noiosa, infatti pensano che non seguire le regole si da persone affascinanti, proprio come è la loro idea di vestirsi, infatti molti ragazzi con questi comportamenti indossano pantaloni abbassati, che permettono la visione delle mutande, un borsello, una cassa con musica alta, il cappuccio all'insù e ogni vestito di marca. Oltre al conducente e ai colpevoli, ci sono anche gli spettatori, che sono i passeggeri, che durante il tragitto, hanno dovuto sentire questi maleducati urlare, senza poter far niente, mentre ognuno voleva farsi gli affari propri. Se io fossi stato uno dei passeggeri, sarei stato molto infastidito e innervosito dal comportamento dei due ragazzi, soprattutto all’inizio quando il conducente ha chiesto il biglietto e i due ragazzi hanno creduto di essere un “ esempio per tutti”, iniziando ad urlare contro l’autista. Invece se fossi stato al posto del ragazzo ferito, mi sarei agghiacciato e immobilizzato all’udito del rompersi del vetro, cercando di proteggermi la testa, mentre subito dopo avrei avuto paura e mi sarei spostato velocemente. Quando mi sarei calmato, avrei capito che qualcuno aveva lanciato un sasso contro al vetro affianco a me, facendolo rompere e facendomi spaventare e facendomi provare un sospiro di sollievo che però avrebbe scatenato in me rabbia. Io penso, che la soluzione sia quella di aiutare i ragazzi con laboratori, come giovani (in)formati, perché esso serve a creare ragazzi formati e informati, sapendo scegliere la cosa migliore in ogni occasione e facendo capire i comportamenti sbagliati che hanno avuto, magari capiti dal comportamento sbagliato della famiglia, o magari capiti dalla brutta compagnia di cui si è circondato.
Riccardo Mori