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LADRO DI ISTANTI
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Il fotografo è un mestiere particolare ed affascinante, adatto per gli spiriti creativi e per chi dà il meglio coniugando passione e professione.
Chi svolge questa mansione può essere definito come imprenditore di sé stesso. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un libero professionista che gestisce, personalmente, le molteplici attività legate al suo ruolo.
La fotografia è un’arte che non si può improvvisare, infatti sono necessari studi e conoscenze tecniche oltre ad una buona dose di estro.
Abbiamo scelto questa professione, perché la fotografia ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà sempre una testimonianza: può, infatti, immortalare un’epoca, un viso, una scena quotidiana o un evento eccezionale, un gesto atletico o un sorriso.
Un altro importante motivo che ci ha spinto a scegliere la professione del fotografo è perché le immagini hanno una potenza e una forza sul nostro cervello molto maggiore rispetto alle parole e restano quindi impresse più facilmente nei nostri occhi e nella nostra memoria.
CENNI STORICI
La ricerca di metodi per catturare e fissare immagini, già nell’antica Grecia aveva interessato studiosi del calibro di Aristotele, il quale aveva ipotizzato il principio della camera oscura, base della fotografia.
Sarà poi solo nel 1839 che Louis Daguerre presenta il dagherrotipo, primo processo fotografico commercialmente praticabile. A quel tempo la fotografia era un privilegio di pochi, a causa dei costi delle attrezzature e delle procedure complesse di sviluppo.
Nel 1888 viene lanciata la fotocamera Kodak, che rende la fotografia accessibile al grande pubblico.
Un altro passo verso la diffusione di massa delle macchine fotografiche, si ha con l’invenzione nel 1947 della fotocamera Polaroid, che permetteva lo sviluppo istantaneo delle immagini.
Nel 1991 Kodak lancia la prima fotocamera digitale commerciale, la DCS 100, che porterà ad una vera e propria rivoluzione nel settore.
PASSATO RECENTE (racconti dei genitori/nonni)
In un passato recente, la figura del fotografo era sicuramente apprezzata e significativa per la comunità. Venivano, infatti, scattate foto ai bambini neonati o per le ricorrenze religiose. I nostri genitori ci raccontano che venivano portati in studio per essere immortalati con il vestito della Prima Comunione o con il grembiule del primo giorno di scuola. Negli anni ‘80 ovviamente le fotocamere erano già alla portata di tutti, ma per fare le foto ricordo, quelle da incorniciare e tenere in bella vista, ci si rivolgeva al fotografo. Ad ogni manifestazione o ricorrenza del paese, poi, lui era presente e con la sua maestria fissava i momenti salienti e solenni o divertenti e frivoli, in base al tipo di evento.
PRESENTE
Oggi ci sono meno fotografi del passato.
Fare fotografie e soprattutto svilupparle e stamparle su carta non è più consueto come negli anni ‘90.
L’avvento della fotografia digitale ha drasticamente cambiato il settore anche per le agenzie fotografiche.
La vera novità della fotografia digitale è la possibilità, grazie alla rete, di condividere le proprie fotografie con un numero virtuale illimitato di persone. La prima conseguenza è la graduale scomparsa delle agenzie fotogiornalistiche. La seconda è rappresentata da un calo evidente della qualità media delle immagini, nonostante le fotocamere abbiano delle prestazioni notevolmente migliorate rispetto al passato.
Con l’avvento degli smartphone, vengono scattate centinaia di foto, molto spesso inutili, salvate sul telefono o nel cloud, ma difficilmente stampate. Un compito, quest’ultimo, svolto, almeno sino ai primi anni 2000, dal fotografo.
Oggi, peraltro, la qualità delle foto scattate con il telefono risulta buona e sicuramente, grazie alle numerose app, si possono modificare foto con filtri e ritocchi, non solo per correggere le imperfezioni, ma anche per inserire particolari non presenti al momento della posa.
La figura del fotografo è ancora oggi attiva in numerosi ambiti della vita quali lo spettacolo, la pubblicità, la moda, la ricerca scientifica ed il sociale. Nel cinema, ad esempio, da sempre assume un ruolo centrale
nella realizzazione delle scene, nella scelta di inquadrature, dell’illuminazione e dei movimenti di macchina.
L’allestimento del set fotografico, attività centrale della produzione di un’opera fotografica, è un altro dei compiti del fotografo, che, per svolgere questo incarico, spesso necessita di un supporto da parte di assistenti come truccatori, acconciatori, stylist e designer.
FUTURO
La professione del fotografo del futuro sarà per certi versi sicuramente molto diversa da quella del passato recente, ma per altri sarà molto simile a quella del nostro presente.
Il fotografo del futuro dovrà necessariamente avere competenze tecniche in materia di software di elaborazione e conoscenza di tutte le attrezzature esistenti sul mercato.
Il lavoro del fotografo cambierà molto grazie alla tecnologia, all’intelligenza artificiale e alle nuove aspettative da parte delle persone.
Il gusto per l’immagine singola si sta spostando rapidamente verso le immagini in movimento. Anche questo modifica le competenze e la figura del fotografo, che deve avere conoscenze nuove sia nel linguaggio che negli strumenti e all’occorrenza dovrà essere un buon film maker o editor. Flessibilità e versatilità saranno doti fondamentali nel futuro.
Secondo noi, in un prossimo futuro le fotografie saranno quasi interamente scattate con dispositivi personali come smartphone o occhiali specifici (Meta Glasses Ray Ban) e salvate su chiavette usb o in cloud. Prenderà sempre più piede quello che è conosciuto come l’internet delle cose: oggetti che saranno in grado di interagire con l’uomo ed aiutarlo nel quotidiano. La fotografia non sarà esente da questo processo di integrazione macchina-uomo.
I fotografi tradizionali saranno, quindi, sempre più rari.
La figura del fotografo sarà sempre più associata a quella di un artista, come se egli fosse un pittore. È curioso che nell’ 800 furono proprio i fotografi a sostituire i pittori.
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Dabusti Tommaso
Mantelli Lorenzo
Plebani Nicolas
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