ISPIRARE È GUIDARE

L’8 maggio 2025 è stata una giornata storica per la Chiesa cattolica: dalla Cappella Sistina è salita una fumata bianca, segno che il Conclave aveva eletto un nuovo Papa. Dopo una breve attesa, il cardinale Mamberti ha annunciato al mondo che il nuovo Pontefice è Robert Francis Prevost, cardinale statunitense di Chicago, che ha scelto il nome di Leone XIV. Il nuovo Papa ha accettato l’elezione con commozione e si è ritirato nella tradizionale "Stanza delle Lacrime", dove i Papi indossano per la prima volta i paramenti papali. Poco dopo, si è affacciato dalla Loggia della Basilica di San Pietro per salutare i fedeli e impartire la sua prima benedizione "Urbi et Orbi", ovvero "alla città e al mondo". Nel suo primo messaggio, Papa Leone XIV ha scelto parole semplici ma forti: "La pace sia con tutti voi!", sottolineando il bisogno di dialogo, accoglienza e unità in un mondo segnato da conflitti e divisioni. L’elezione è stata accolta con entusiasmo da migliaia di persone in Piazza San Pietro e in tutto il mondo. Molti si aspettano un pontificato all’insegna del rinnovamento, ma anche della continuità con l’opera di Papa Francesco, che ha lasciato un segno profondo nel cuore di milioni di fedeli. Dopo le prime parole di Papa Leone XIV – “La pace sia con tutti voi!” – molti osservatori internazionali e credenti in tutto il mondo hanno colto un messaggio chiaro: il nuovo Pontefice pone la pace al centro del suo pontificato. In un tempo segnato da guerre, tensioni globali e instabilità sociale, il suo richiamo assume un significato profondo. In un mondo sempre più frammentato, dove ogni voce cerca di imporsi sull’altra, le parole di un nuovo Papa potrebbero sembrare un’eco tra tante. Eppure, c’è qualcosa di straordinario nel silenzio che si crea quando, per un attimo, milioni di persone si fermano ad ascoltare. L’elezione di Papa Leone XIV, al di là del rito e della solennità, ci interroga su cosa significhi oggi autorità morale. Invece il suo primo messaggio, centrato sulla pace, non è solo una dichiarazione d’intenti: è una sfida. In un’epoca in cui la parola “pace” rischia di diventare un cliché nei discorsi ufficiali, il valore sta nel renderla concreta: nella scuola, nei social, nei rapporti tra Stati ma anche tra compagni di classe. La vera domanda che ci lascia è: siamo pronti ad ascoltare una voce che non urla, che non impone, ma invita a costruire? Forse il ruolo di un Papa, oggi, non è più quello di guidare da un trono, ma di camminare nel mezzo, tra la folla, ricordando al mondo che il potere più grande è quello che sa farsi umano. Il mondo ha un disperato bisogno di pace. Anche se può sembrare lontano dalla nostra vita quotidiana, l’elezione di un Papa è un evento che riguarda tutti, credenti e non. Parla di valori universali come la pace, il rispetto, l’ascolto dell’altro. In un’epoca dove le notizie viaggiano veloci e spesso dividono, un messaggio di speranza e unità ci ricorda che esiste ancora spazio per la fiducia e il cambiamento. Forse è questo il vero compito di ogni guida: non solo comandare, ma ispirare. Il Pontefice deve essere una figura che fa da ponte (intermediario) tra i fedeli e la chiesa.
Marco Saccenti