QUESTE CIME NEVOSE

Nella giornata del 25 Aprile 2025 abbiamo ricordato i partigiani caduti con leggendo la canzone “Cime nevose” e analizzando alcune strofe per noi molto significative. La prima strofa parla del fatto che i nostri protagonisti (anche se scritti al singolare) riposano dopo la battaglia dove hanno lasciato il cuore e i ricordi:
“Là sulle cime nevose una croce l’è piantà. Non vi son fiori né rose l’è la tomba di un soldà.”Questo porta nella mente del lettore l’immagine della tomba dei nostri partigiani, deceduti sulle montagne nevose delle Alpi per la libertà. Ognuno di essi è ricordato con la croce, senza rose, senza fiori, perché non basterebbero per i nostri soldati. Queste brevi ma significative parole rappresentano secondo noi il coraggio e la resistenza di questi soldati, che nelle strofe successive verranno identificati con il termine “eroi” perché, nonostante la paura, hanno portato avanti il loro pensiero e il loro paese. Un altro passo del testo che ci ha particolarmente colpito è il ritornello che, con le sue semplici parole, riesce ad entrare nel cuore e nella mente: “L’è un partigian, l’è un partigian che il nemico uccise l’è un partigian che nel fuoco morì.”Una strofa che parla di una probabile fine subita da un immaginario partigiano, che potrebbe esser stato ucciso dal nemico o bruciato dalle fiamme di un fuoco. Queste parole raccontano della lotta per la libertà e del sacrificio fatto dai partigiani. Questi primi due canti ci hanno suscitato tanta paura nei confronti dei poveri partigiani, ma allo stesso tempo un senso di gratitudine perché senza il loro sacrificio e coraggio attualmente i giovani d’oggi non avrebbero tutte quelle libertà che abbiamo e che un tempo non erano concesse. Un’altra parte che ci ha particolarmente colpito, non è una strofa intera, ma solo una parte:“... la mamma più non piange il figlio suo perduto: sull’alpe sconosciuto un altro eroe sta.” In queste poche righe abbiamo notato due principali elementi: il primo è la madre che simboleggia un dolore subito a causa della brutale morte di un figlio, ma che ormai ha versato così tante lacrime che neanche i ricordi del povero soldato le fanno provare tristi emozioni. Il secondo elemento, invece, simboleggia il soldato e un eroe che ha dato tutto per la libertà dei giovani del futuro. Infine un ultima frase che ha suscitato varie emozioni contrastanti: “Vi vedo e penso ancora nell’ora dei tramonti al sorger dell’aurora montagne del mio cuor.” Questo passaggio parla, secondo noi, dei ricordi di un partigiano sopravvissuto che ha abbandonato il suo cuore tra le montagne in cui ha lottato. Parole che simboleggiano il coraggio del soldato, ma anche la nostalgia che prova il partigiano. In generale questa canzone contiene frasi e parole davvero significative che, secondo noi, oltre a trasmettere varie emozioni al lettore ci portano a ricordare che tutte le libertà che possediamo oggi sono solo grazie al sacrificio, al coraggio e alla lotta dei partigiani. Infine questo testo, diversamente da tanti altri, porta ogni lettore nella vita di un partigiano sopravvissuto. A differenza delle altre persone non vede una semplice cima nevosa con una croce e la tomba di un soldato, ma ricorda tutte le vite rovinate e perse a causa di una inutile guerra.
Faggiani Angelica
Rossi Carlo Alberto