IL POTERE DI UNO SGUARDO

Non servono parole: parla il corpo, parla la tensione tra le spalle, tra le mani, tra gli sguardi bassi ma affilati.Trump si inclina in avanti con decisione. Le ginocchia larghe, le mani unite come una trappola pronta a chiudersi. La sua schiena curva non è segno di umiltà, ma di pressione. È l’atteggiamento di chi vuole dominare, caricare l’aria di presenza. Le sue spalle, larghe e tese, occupano spazio: è un corpo che impone, che pretende ascolto e rispetto, forse anche sottomissione. Zelensky, di fronte, adotta una postura diversa. Anche lui piegato in avanti, ma più raccolto. Le mani sono vive, attive, come di chi cerca di spiegare, convincere, dialogare. Non c'è sottomissione nel suo corpo, ma attenzione. È la postura di chi ascolta, ma non si lascia intimidire. Di chi pesa ogni parola come fosse polvere da sparo.
GINEVRA RAVAGNA
E’ sicuramente un'immagine dirompente, Papa Francesco “accoglie anime” anche durante le sue esequie; penso che sia stato un colloquio breve ma dove entrambi sembravano aperti all’ascolto altrui, senza dettare diktat o accuse, penso sia stato positivo come rimedio all’incontro precedente alla stanza ovale, forse non così decisivo per la risoluzione alla guerra, la terza sedia in questo caso preparata per Macron, doveva e dovrebbe essere occupata nei colloqui dallo stratega russo, che al suo posto ha inviato la ministra della cultura, disdegnando l’intera parata di potenti.
LEONARDO PIETRALUNGA