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IL POTERE DI UN SALUTO

Volontari donne

E' proprio vero che “basta poco per donare un sorriso”, come spiega l’articolo del Corriere della Sera del 26 Gennaio scorso. La domanda principale che si vorrebbe proporre è quella di scegliere se l’ inciampo potrebbe essere una perdita o uno slancio per aiutare la persona che ci sta accanto nella nostra quotidianità. Nel nostro quotidiano siamo sempre in contatto con i nostri affetti, come la nostra famiglia, gli amici; ma anche con persone con le quali abbiamo intrecciato relazioni meno profonde, ad esempio compagni di classe, giovani che seguono il nostro corso di chitarra o sport. Risulta importante accorgersi di chi ha davvero bisogno intorno a noi, riconoscerne i segnali ed essere disposti a dare il nostro aiuto che non sempre corrisponde ad un sostegno materiale come il denaro. A volte una parola di conforto, un abbraccio, uno sguardo, valgono di più di soldi ed oggetti. Cosa significa, allora, la parola vita, per noi? E qual è il suo senso profondo? Riteniamo che la parola vita non abbia una sola interpretazione, essa cambia da persona a persona. In base alle esperienze affrontate ci si può dare una risposta completamente soggettiva dove non c'è un margine netto tra il giusto e lo sbagliato. Di certo, siamo noi al timone della nostra esistenza e dobbiamo pretendere di esserlo; saper assumere decisioni, intraprendere scelte, prendere posizione è un passaggio chiave per scoprire noi stessi e il senso del mondo che viviamo. Il sorriso e il saluto sono un linguaggio universale, non ci sono barriere linguistiche o culturali. Non richiede un grande sforzo, ma ha sicuramente un grande effetto su chi lo riceve, come una medicina con effetto istantaneo, potremmo definirla una “cura” dell’anima. La “vita” rappresenta significati differenti e soggettivi che non possono essere imbrigliati con una sola interpretazione, ognuno ha la propria chiave di lettura legata ad esperienze, sentimenti ed emozioni. Non c'è “giusto” o “sbagliato” “vero” o “falso”: la vita è una sfida che deve essere affrontata a testa alta. Solo essendo padroni e autori del nostro cammino sapremo aiutare anche gli altri, passando dal bene egoista al bene di una comunità, creando una situazione di benessere. Siamo in un tempo in cui ci si saluta di meno. Pochi sono quelli che salutano lungo la strada, sul treno, in negozio… perfino entrando o uscendo da una chiesa. Il saluto, infatti, è l’offerta preliminare di se stessi, l’ingresso nella vita di un altro. Salutare è anche un atto di coraggio: chi saluta per primo di fatto passa alle dipendenze di chi viene salutato. Se leggiamo poi bene la Bibbia, scopriamo come Dio si rivela anche come uno che saluta, e saluta per primo. Anzi, il saluto, come insegna la parabola del “Padre misericordioso" («gli si gettò al collo e lo baciò»), è l’espressione più alta del vero amore. Per cui, sarà mai possibile credere che «Dio è amore» e aspettare sempre dagli altri il primo cenno di saluto? Il saluto è un ponte che ti fa comunicare con l’ altra persona: un gesto che invita alla relazione e all'incontro. È un ponte che permette di aprire dialoghi e costruire legami. Trovare il coraggio di salutare per primi implica una scelta attiva di coinvolgimento, di apertura verso l'altro. Questo gesto semplice ma potente può dare avvio a conversazioni significative e profonde, portare alla scoperta di affinità e al superamento di barriere.

Il saluto è una chiave che apre l’anima dell’ altra persona e ti mette in comunicazione con essa.

Marco Saccenti

Alessia Maria Bradac

Sasha Eli Tudurii

Leonardo Pietralunga

Singh Joraz Pal

Monica Gliga

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